L'influenza del vulcano

Ultima modifica 27 marzo 2024

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Patrimonio culturale

Le contrade dell'antico insediamento rurale furono provate da violente eruzioni vulcaniche.
La più antica, databile al 122 a.C., periodo in cui la Sicilia era sotto il dominio romano, si originò da alcuni conetti vulcanici ad Est del territorio del nostro paesello.
La lava, che sgorgava copiosa, raggiunse e distrusse Catania, da questi piccoli coni vulcanici, conosciuti come Monti Arsi, si originò nel 1381 un'altra colata lavica.

Ma il 1669 è anche l'anno dell'eruzione etnea più tristemente famosa e devastante fra tutte le precedenti, sia per i fenomeni che la precedettero, sia per la sua durata e la gravità dei danni prodotti.

Finita l'eruzione, il territorio continuò ad essere adibito principalmente a seminativi alberati, vigneti, oliveti, ficodindieti e boschi. La produzione tipica rimase quella del vino.
Ginestra, ficodindia, mandorli e terebinto colonizzavano le zone laviche. Nella superficie agraria la coltura prevalente era la vite, ma nel '700 e nell'800 era notevole anche la produzione di grano, leguminose e foraggiere.

Oggi la superficie forestale è scomparsa e negli anni '60 si è verificata una ulteriore e costante diminuzione della superficie agraria complessiva per la crescente espansione della superficie destinata all'edilizia urbana, nonché per la costruzione di nuove strade che hanno fatto assumere l’attuale assetto urbanistico allungato su una strada che sale tra due imponenti rocce di origine vulcanica formatesi in antiche eruzioni.
I motivi di questo primato affondano le radici negli anni 70-80 quando andò accelerandosi il flusso migratorio dei residenti catanesi verso la periferia alla ricerca di luoghi più vivibili, sollievo dal traffico.

La vicinanza al capoluogo ha reso Gravina la meta preferita e, al tempo stesso, ha reso necessari interventi mirati a conferire al territorio strade e servizi più adeguati.
Il disegno urbanistico del territorio che divide la città nei quartieri di Fasano, Centro e S. Paolo, è impreziosito dalla Villa comunale, dalla Biblioteca e dall’impianto d’arredo del paese costituito da rigogliose piante ornamentali.

Tra i monumenti di Gravina, riveste sicuramente una particolare importanza la Chiesa Madre, dedicata a S.Antonio di Padova in onore del quale, il 13 giugno di ogni anno, si svolge una suggestiva festa.


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